Semplicemente Fotografare Live 2016
di Lia Alessandrini e Giorgio Rossi
Ritratto di gruppo ad occhi chiusi, un divertente momento del Semplicemente fotografare Live 2016. Foto Renato Greco
Tra sovreccitazione e nostalgia provo a scrivere di questa terza edizione di Semplicemente fotografare Live. Credo sia impossibile trasporre qui la magia che si crea dall’incontro annuale del nostro gruppo Facebook; per questo prendo a prestito una frase che ho letto in un articolo su di noi: “Foto, volti, racconti ed emozioni, tutto in un unico contenitore che non era più virtuale, si era trasformato, come nelle più belle favole, in una meravigliosa realtà.” Questo è.
Sin dalla nascita del gruppo, questo e’ stato uno degli obiettivi, usare la piattaforma “webbica” per realizzare cose nel reale e penso che ci siamo riusciti alla grande. Abbiamo creato legami di amicizia e professionali, abbiamo portato a termine innumerevoli parti fotografici appendendo le nostre creaturine su ogni muro disponibile a Novafeltria. 60 mostre personali 3 grandi collettive un progetto di fotografia solidale, non è facilissimo concertare il tutto visto che siamo spalmati sul territorio nazionale e non solo, visto che notoriamente siamo un gruppo dalle regole irregolari e dalla tempistica dilatata, ma in questo bizzarro condominio webbico basta urlare dalla finestra al vicino quello di cui si ha bisogno e lo si trova immediatamente fuori dalla porta. Siamo oltre 7000 condomini, alcuni silenti, altri chiassosi, il rischio di creare una cacofonia è dietro l’angolo, invece magicamente per il Live basta dare il la e la melodia ha inizio, nessuna nota stonata. Il Live è la nostra fotografia!
La fatica per l’organizzazione ha ceduto il posto alla gioia del veder materializzarsi in 3D gli avatar virtuali. È stato un continuo vederci per la prima volta e riconoscerci, abbracciarci, incontrarci finalmente di nuovo, riabbracciarci. Scherzare, prenderci in giro a vicenda e, sotto sotto, commuoverci. Un'onda di entusiasmo ha invaso la piazza, le strade, le botteghe, i palazzi storici. Max Angeloni sulle scale della chiesa di S. Marina, seguito prontamente dal flashante Vincenzo Ricciarello, insegnava l'uso dell'ostico strumento d'illuminazione in esterni. Davanti al Palazzo Comunale, lo stand della Fuji, di nuovo con noi. Camilla Bertuzzi, infaticabile, esperta e sorridente, a dispensare ottiche e obiettivi per un touch &try in cambio di un documento d'identità.
Angelo Cirrincione, atterrato qui dalla lontana Palermo, un mordi e fuggi ahimè troppo rapido ma capace di deliziarci e rapirci col suo seminario. Mentre il Direttore Michele Buonanni si dedicava alla lettura portfolio, Diego Bardone, vagava come una mina, seguito da uno stuolo, spiegando come fare street, divertendosi ed essendo magari anche pirla, ma sempre con rispetto. In una bottega il Maestro del collodio, Dennis Ziliotto, avvolto da una nube di etere ma nonostante tutto impeccabilmente sorridente, inondava di luce i soggetti dei suoi ritratti. Nascosto in un palazzo, Giulio Limongelli, chiuso in camera oscura insegnava a luci rosse i primi passi per lo sviluppo di un negativo, di una stampa ai sali d'argento mentre Davide Conti e Onnik Pambakian (Image Consult) tenevano un seminario di altissimo livello: La pittura e il ritratto fotografico
Le mostre. Foto di Renato Greco
E poi, fotografia, fotografia, fotografia ovunque. Un panorama esaustivo di quello che è oggi la fotografia. Dalla Polaroid al glamour, dalla fotografia concettuale o concettosa al paesaggio, dall'urbex al foro stenopeico, dalle marine affollate a quelle deserte, dalla street al reportage sociale… eh sì, perché se pochi giornali ormai si occupano seriamente di reportage sociale è importantissimo che certe realtà arrivino comunque a colpire gli occhi, per rimanere svegli, essere consapevoli del mondo che ci ruota intorno. Il progetto “Click, piccoli fotografi grandi storie”. Renato Greco, Gianluca Polazzo, Giuseppe Tangorra, guidati da Claudine Tissier e Fabio Campo, quest'estate alla Onlus Namastè, Kerala, India hanno insegnato i rudimenti della fotografia a ragazzi e ragazze della casa famiglia.
A Novafeltria gli scatti dei piccoli indiani erano esposti insieme a quelli dei loro maestri. Ciro Prota si è commosso in teatro, restando in silenzio davanti alle 192 foto, una per ogni sedia, dell'omonimo Projet 192 da lui realizzato in commemorazione della strage ai treni di Madrid, 2004. Graziano Perotti, sul palco dello stesso teatro, col progetto “Dammi una mano”, un toccante reportage sulla assistenza a malati terminali della Onlus pavese “Lino Sartori” . Abbiamo stretto amicizia con altri gruppi fotografici,
Mostre ed incontri al Teatro. Foto di Marco Costanzo
ci sono venuti a trovare a Novafeltria, hanno trasmesso aggiornamenti sulle notizie del live! Sulle loro pagine. Si è instaurata una fattiva sinergia con Steve Gobesso che ha esposto da noi le foto del suo gruppo Elogio dell'ombra”. Si è rinnovato l'incontro con il gruppo fotografico di San Marino che è tornato ad esporre da noi, nondimeno ci ha confortato la folta presenza di fotografi del nostro territorio. Siamo fieri di aver realizzato per la prima volta un lavoro di gruppo “Italia: una storia, tante storie”, nato dal desiderio di raccontare l'Italia per come la percepiamo e viviamo noi, da nord a sud, in un puzzle di 85 fotografie. Ahimè l'evento per ora si regge economicamente attraverso un crowdfounding, ci autofinanziamo, e ciò rende difficile ospitare adeguatamente chi vorremmo fosse tra noi.
Sopra, Graziano Perotti. Foto di Renato Greco. Sotto Ryuichi Watanabe con Diego Bardone. Foto di Bruno Panieri
Siamo dunque stati noi stessi sorpresi dall'entusiasmo col quale sono venute a trovarci personalità importanti nel mondo fotografico quali Ryuichi Watanabe di New Old Camera e Sandro Iovine di FP magazine. Entrambi ci hanno intervistato in lunghi servizi dedicati alla nostra manifestazione, emozionandoci con gli apprezzamenti espressi nei loro articoli. Ecco la loro voce:
Ryuichi Watanabe : “Grazie ancora a tutti e sopratutto a Lia Alessandrini per splendida organizzazione e per la squisita accoglienza. Una realizzazione unica che rara la vostra , c'era tanta gentilezza, comprensione, allegria , nessuno si metteva alla mostra ma nello stesso tempo tutti eravate protagonisti . La società nel mondo di fotografia avrà bisogno di una realtà così.” Sandro Iovine: “….. L'ho già detto da queste pagine, ma mi piace ripeterlo. Se tutto continuerà con questa progressione, nel giro di tre o quattro anni Novafeltria potrebbe diventare un punto di riferimento per la fotografia italiana, forte di una manifestazione agile e portatrice di quella freschezza di cui c'è davvero tanto bisogno.”
Una testimonianza dagli abitanti di Novafeltria. Foto di Roberta Priori
Ecco tutti questi apprezzamenti ci danno coraggio ma ci fanno pensare. C'è molta strada ancora da percorrere. Se da un lato dobbiamo strutturarci ed organizzarci in modo migliore, dall'altro abbiamo bisogno di un dialogo più profondo e concreto con le realtà locali. Il Comune in primis, è necessario prenda coscienza delle potenzialità dell'evento quanto dei già ottimi risultati che siamo riusciti a raggiungere nella promozione non solo della fotografia ma di un territorio, il Montefeltro, che merita di essere conosciuto.
Lia Alessandrini & Giorgio Rossi
https://www.youtube.com/watch?v=XvqbdNymdls&feature=youtu.be
https://www.youtube.com/watch?v=MOt29UfRl0g&feature=youtu.be
http://www.fpmagazine.eu/ita/news/La_parola_a_Lia-918/
https://archiminimal.wordpress.com/2016/10/06/novafeltria-noi-ceravamo/