Misantropo: Benvenuti "dentro" le quinte
Cosa succede in una rappresentazione teatrale se si cancellano palco, platea, quinte e tutti quegli elementi che separano il pubblico dagli attori. E non solo… cosa succede se gli attori, già nel foyer, si mescolano al pubblico per un aperitivo prima di entrare insieme in sala, facendo diventare anche questo semplice rituale parte integrante dello spettacolo.
E poi… cosa succede se la rappresentazione avviene in mezzo al pubblico… con il pubblico che decide quale personaggio guardare, quale scena osservare… quale attore porre al centro del proprio interesse diventando a sua volta il regista della rappresentazione teatrale.
E infine… cosa succede quando bisogna svolgere il lavoro di fotografo di scena, quando non c’è una scena o, riprendere dietro le quinte quando le quinte, nel loro significato canonico, non esistono più?
Benvenuti nel Teatro Argot, benvenuti nell’adattamento di Francesco Frangipane del Misantropo di Molière. Già benvenuti nel… ovvero benvenuti dentro lo spettacolo stesso.
E se si è dentro lo spettacolo, la maniera migliore per raccontare attraverso la fotografia questo evento, è stato quello di immergermi nel pubblico per fotografarlo con gli occhi del pubblico. L’espressione degli attori unite alle espressioni degli spettatori, due facce dello stesso spettacolo.
Benvenuti al teatro… benvenuti “dentro” le quinte del "Misantropo".
Note tecniche: Fujifilm X-T2, Fujinon XF16mm F1.4 R WR, PP Light Room CC
Location: Argot Studio, via Natale del Grande 27, Roma
Misantropo
di Molière
traduzione, adattamento e regia: Francesco Frangipane
Arcangelo Iannace (Alceste), Massimiliano Benvenuto (Filinte), Vincenzo De Michele (Oronte), Vanessa Scalera (Celimene), Miriam Galanti (Eliante), Silvia Salvatori (Arsione), Matteo Quinzi (Acaste), Gilles Rocca (Clitandro)
musiche e DJ Set Antonello Aprea, scenografia Francesco Ghisa, costumi Cristian Spadoni, light designer Giuseppe Filippino.
Intervista a David Glauso
Conoscere un fotografo che vive la fotografia con passione e professionalità è sempre un piacere ed un momento di condivisione. L’incontro con David Glauso a Firenze, durante un evento Fujifilm, è stato sicuramente piacevole.
Da quel giorno mi ha incuriosito il modo singolare di David Glauso di osservare e interpretare la vita attraverso la fotografia. Ho apprezzato la sua professionalità ed è nata da subito l’idea di presentare il fotografo fiorentino ai lettori di Riflessi fotografici.
Fujifilm X-T2: Professional Compact System Camera 1.0
Facciamo la lista della spesa: corpo tropicalizzato… c’è, doppia scheda… c’è, velocità operativa… c’è, sincro Flash a 1/250... c'è, USB-charging in Camera...c'è, velocità e accuratezza autofocus… anche questa c’è, ergonomia… c’è e c’è pure il battery grip che triplica l’autonomia. Bene! Poi? Ah, si, raffica veloce… c’è e si arriva addirittura a 11 frame al secondo. Poi? Ah, si, video 4k e funzioni finalmente adeguate alle concorrenza… ci sono anche quelle.
Sembra proprio non mancare niente.
Lets make a shopping list: weather-proof body... got it, two memory card slots... got it, operative speed... got it... USB-charging in Camera ...got it, 1/250 sincro Flash... got it, auto-focus accuracy and speed... got this as well, ergonomics.... got it, there's also a battery grip that triplicates its autonomy. Very well! Then? Ah yes, burst shots... that reach 11 frames per second. Then? Ah yes, video in 4K and functions that are finally adequate to the ones of its competitors... these are there as well.
It seams that nothing is missing. (English version Here)
Intervista a Diego Bardone
Buongiorno Diego, innanzitutto presentati
Buongiorno a voi, mi chiamo Diego Bardone, sono nato a Milano e vivo a Sesto San Giovanni. Mi sono avvicinato alla fotografia a metà degli anni Ottanta, ho collaborato con la pagina di Milano del "Manifesto" e con due piccole agenzie per alcuni anni, poi come spesso accade, la vita mi ha portato altrove e non ho scattato una fotografia per più di quindici anni. Passione mai sopita, rinata per caso qualche anno fa.
Gli album di famiglia: tra passato e identità
Un Album è un volume rilegato composto da fogli di formato e consistenza particolare a seconda dell'uso, adoperato soprattutto come contenitore. A volte il contenuto è fotografico, in passato lo era spesso, oggi diviene sempre più raro. È sempre più difficile stampare la moltitudine di fotografie, recuperarle dai vari supporti tecnologici, riuscire ad assegnare un vero ordine cronologico alle immagini, ma soprattutto provare un attaccamento emotivo e instaurare una relazione identitaria con esse.